LATINISTI

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venerdì 4 giugno 2010

Il giudizio di Paride

Dicunt Iovem,cum Thetis Peleo nuberet .ad epulas omnes deas invitavisse praeter Discordiam.Ea,cum postea supervenisset nec admitteretur ad epulas,ab ianua misit in medium malum,dicens malum esse donum pulcherrimae dearum.Iuno,Venus,Minerva formam sibi (a se) vindicare coeperunt (cominciarono);quia inter eas magna discordia extitit,Iuppiter imperavit Mercurio ut deduceret eas in Idam montem ad Alexandrum Paridem eumque iuberet sententiam dicere.Iuno Paridi promisit eum in omnibus terris regnaturum esse,Minerva eum fortissimum inter mortales fore et omnium artificiorum peritum,Venus autem promisit se Paridi in matrimonium daturam esse Helenam,Tyndarei filiam,pulcherrimam mulierum.Paris Veneris donum elegit Veneremque pulcherrimam dearum esse iudicavit.Quare Iuno et Minerva Troianis fuerunt infestae;Alexander,Veneris impulsu,Helenam Lacedaemone Triam abduxit eamque in matrimonio habuit. Versione da Igno



Traduzione



Dicono che Giove, essendosi Teti sposata a Peleo, invitò al banchetto tutte le dee eccetto Discordia. Ella, essendo sopraggiunta di sorpresa e non essendo ammessa al banchetto, dalla porta inviò un frutto, dicendo che il frutto era un dono per la più bella delle dee. Giunone, Venere e Minerva cominciarono a rivendicare la bellezza per se stesse; poichè fra di loro (esse) emerse una grande discordia, Giove comandò a Mercurio che le portasse sul Monte Ida da Alessandro Paride e gli ordinasse di pronunciare la sentenza. Giunone promise a Paride che lui avrebbe regnato in tutta la terra ( plur.), Minerva che lui sarebbe stato il più forte fra i mortali ed esperto di tutte le astuzie, Venere invece promise che lei avrebbe dato in matrimonio a Paride Elena, , figlia di Tindaro, la più bella delle donne. Paride scelse il dono di Venere e giudicò che Venere fosse la più bella delle dee. Per questo motivo Gionone e Minerva furono ostili ai Troiani; Alessandro, su spinta di Venere, condusse Elena la Spartana a ***** e l'ebbe in matrimonio.

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